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FED, dollaro USA e ancora AI. Ecco come sono posizionati gli institutional


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L'analisi dei dati del CoT Report della settimana 37 di questo 2025 conferma i trend dell’anno per il comparto FX, mentre lascia non pochi dubbi sull’equity americana. Non si rilevano anomalie nei comportamenti sull’obbligazionario sovrano, mentre aumentano le conferme sul settore delle Commodities.


La settimana che ci lasciamo alle spalle è stata caratterizzata dai dati macroeconomici USA, con focus sul mercato del lavoro, che ha letteralmente eclissato i dati sull’inflazione. Gli operatori continuano a scontare l’idea di un’inflazione futura al rialzo e i dati della scorsa settimana hanno confermato il carattere “sticky” dell’IPC che, sebbene non sia andato molto oltre le letture precedenti, sembra aver perso la traiettoria ribassista che portava a proiezioni verso il target del 2%. L’inflazione mondiale resta proiettata al rialzo e, a quanto pare, i decisori politici iniziano ad abituarsi all’idea che l’inflazione media non possa più gravitare intorno al 2%. Per evitare fasi di crisi nel mercato del lavoro e, più in generale, per sostenere la congiuntura economica, occorrerà convivere con un’inflazione media più elevata. I rischi per chi non accetta questo scenario sono quelli di una caduta in stagflazione. Se infatti le banche centrali non ammetteranno la necessità di convivere con prezzi in crescita più rapida, per dedicarsi invece al sostegno del mercato del lavoro e garantire liquidità a condizioni adeguate alle economie globali, allora la strada verso la recessione passerà da alta inflazione e bassa crescita: la stagflazione, appunto.


Negli USA, considerata l’inflazione come “stabilmente sticky”, l’attenzione si è spostata con maggiore forza sul mercato del lavoro. La scorsa settimana, in particolare, hanno fatto rumore le richieste iniziali di disoccupazione, balzate ai massimi degli ultimi sei anni. Sebbene i dati abbiano dimostrato di poter essere rivisti con forti scostamenti rispetto alle prime letture, l’effetto paura sugli operatori resta immediato, alimentando così l’idea che la prossima riunione Fed non sarà altro che un’apertura alle “colombe”, con l’avvio di un nuovo e poderoso ciclo di tagli al costo del denaro.


Per quanto un taglio di 25 bps alla prossima riunione sia ormai dato per scontato, le pessime condizioni del mercato del lavoro stanno aprendo la strada a potenziali tagli jumbo o, nella peggiore delle ipotesi, a tre tagli nel 2025 e due nel 2026. I mercati hanno rapidamente prezzato questo scenario: da un lato l’equity mondiale vola al rialzo, dall’altro il dollaro USA precipita. A trarre beneficio è il comparto delle commodities, sostenuto da un dollaro debole e da aspettative inflazionistiche, con l’obbligazionario in caduta libera.


Lo scenario “risk on” prende il sopravvento, ma occorre restare in guardia: Powell potrebbe raffreddare gli animi nella prossima riunione e non allentare troppo la presa sul parametro inflazione che, sebbene secondario rispetto al mercato del lavoro, non può essere ignorato. I mercati mal gradirebbero l’idea di un percorso troppo “lento” nei tagli dei tassi delle prossime riunioni.


Alla luce di quanto detto, osserviamo ora il posizionamento dei Non Commercials e la reazione dei mercati.


EURUSD

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Il mondo dei non commericals continua ad incalzare in posizioni long Eurusd , portandosi a ben 125.677 contratti netti long. Sebbene gli Z-score non siano ancora in aree di ipercomprato, il +1.28% a 4 settimane e il +1.27% a 52 settimane mettono in luce la forza dei bid.

Il trend rialzista di medio periodo, partito dai minimi di fine Gennaio 2025 vive ora una fase di lateralità, con quotaiozni comprese nella area di interesse volumetrico che va da 1.1590 e 1.1955. Un ritorno delle quotazioni sopra i massimi di luglio 2025 sancirebbe una ripartenza, che proietterebbe eurusd oltre 1.19 .

Sebbene la BCE non gradisca un EURUSD forte, l'ultima riunione non ha trovato ostacoli concreti ad un tasso di cambio pià alto rispetto ai prezzi attuali, se non un attento processo di vigilanza... poca cosa rispetto alla caduta del dollaro USA!

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GBPUSD

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Sfiducia al momento, da parte dei non commerical, per la sterlina, che sebbene goda di una fase di debolezza dollari che sostengono le quotazioni e ne impedisce il tracollo, non riesce a portarsi nuovamente nel trend rialzista di fondo.

le mani forte si portano a -33605 contratti netti short, ad evidenziare la sfiducia in una difficile condizione dell'economia UK. Da un lato abbiamo l'inflazione che torna a salire, dall'altra il mercato del lavoro che soffre. Se i salari salgono, il bisogno di nuova liquidità da parte del governo porta a pressioni fiscali sulle aziende.

Un nuovo clima di austerity si affaccia all'orizzonte del Regno Unito.

Da un punto di vista tecnico, le prime resistenze chiave sono porte a 1.3640, mentre i supporti chiave di medio termine si collocano a 1.3340, e 1.3140 in ultimo.

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AUDUSD

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I non commerical tornano a credere nel dollaro australiano, con un cambio netto di tendenza visto due settimane fa, i non commerical iniziano nuovamente a comprare. Le posizioni nette passano a -79231 contratti , con un'incremento nelle ultime due settimane di 21359 contratti long. Anche lo Z-score a 52 settimane iniza il suo ritono ai valori medi, lasciando intendere strade aperte per i Bid.

Il quadro tecnico trova una lunghissima fase di lateralità che da maggio a tutto agosto ha visto le quotazioni rimanere tra 0.6584 e 0.6396. solo l'ultima violazione rialzista ha davvero dato conferma di una volontà long che spinge ora le quotazioni verso nuovi massimi di periodo.

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NZDUSD

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JPYUSD

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Tornano gli acquisti sulla valuta nipponica, dopo una lenta e faticosa fase di scarico di posizioni , che vede i NOn commerical passare da 179212 contratti nel 29 aprile a soli 73258 contratti la scorsa settimana. La sfiducia in una ripartenza delle politiche monetarie da aprte della BOJ ha trovato ridimensionamenti nelle posiizoni, che tutavia fermano ora la loro corsa ribassista. Gli z-score tornano sui valori mediani, il che apre a tutti gli scenari , da un punto di vista tecnico tuttavia una rottura rialzista della trend line resistiva potrebbe essere il segnale necessario alla ripartenza long, alimentata dalla chiusura delle posizioni su modelli CTA.


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CADUSD

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CHFUSD

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USD INDEX

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SP500

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Sebbene i listini continuino la loro corsa rialzista, i non commercials decidono di non partecipare e tagliano le loro posizioni portandole a -173665 contratti netti corti. La corsa dell'indice riferimento mondiale non convince gli operatori che preferiscono rimanerne fuori nel medio periodo senza portare con loro posizioni long overnight.

Il quadro tecnico resta tuttavia innegabilemnte long, con aggiornamenti dei massimi che possono esseer arrestati solo da Dati esogeni o un cambio di rotta improvviso della FED. La palla nelle mani di POwell

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NASDAQ

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POsizioni piu convinete sul TECH per i non commerical , che restano improntati a posizioni nette long con 25473 contratti questa settimana. Ancora il settore dell'AI attira gli oepratori che non possono far a meno di comprare. Dal punto di vista tecnico si susseguono i break out rialzisti con le quotaizoni che superano le resistenze e gli ultimi massimi. Si approda in territori inesplorati, sostenuti dai compratori

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DOW

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RUSSELL2000

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Ancora tanto spazio rialzista per il Russell che sebbene abbia vissuto un ottimo recupero dai suoi minimi estivi, vede ancora i non commercial profondamente short. La ricopertura delle ultime settimane conferma la volonta di puntare sulle small cap, e in caso in cui la FED dovesse mostrarsi più colonba di quanto visto sino ad oggi, i titoli a più piccola capitalizzazione potrebbero continuare a festeggiare e dare boost al trend rialzista.


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VIX

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Natural GAS

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WTI

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GOLD

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SILVER

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PALLADIUM

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RAME

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2Y

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5Y

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10Y

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30Y

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Buon trading e alla prossima settimana.

 
 
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