Il RECAP dell'Investitore di Luglio 2025
- Pietro Perrino

- 7 lug
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 8 lug
Il mese di Giugno 2025 si conclude con il mercato azionario al rialzo, l’indice MSCI World fa segnare una performance del +4.22%, ovviamente trainata dall’ azionario USA dove sia l’S&P500 che il NASDAQ 100 hanno aggiornato i loro massimi storici, completando il recupero dopo lo storno avvenuto tra marzo e aprile. Ottime performance sono state registrate anche dall’ indice MSCI Emerging Markets con +5.65%.
La nota negativa proviene dall’azionario Europeo che dopo le elevate performance degli scorsi mesi, chiude il mese di Giugno in negativo.
📊 PERFORMANCE MENSILI
💹 EUR/USD
Prosegue il trend rialzista per l’Euro/Dollaro, nel mese di giugno la performance è stata +3.45%, la debolezza del Dollaro al momento persiste al netto di brevi respiri necessari al trend in atto. Le condizioni macroeconomiche non aiutano, anzi incrementano le incertezze sulla moneta americana.
📈 GOLD
L’Oro dopo esser stato protagonista nel mese di Aprile 2025 con rialzi che hanno portato il metallo giallo a segnare i massimi storici a quota 3537, adesso si trova in un trend laterale, tra i massimi sia del mese di Maggio che Giugno al prezzo di 3476, ed il supporto nell’area comprensiva tra i 3200 e 3230.
🔍 CURVA DEI RENDIMENTI

Analisi della Curva dei Rendimenti
A fine giugno, le curve dei rendimenti evidenziano differenze marcate tra le principali economie. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la struttura a termine si mantiene relativamente piatta fino ai 10 anni, con un’inclinazione più accentuata nel lungo periodo, segnalando aspettative di tassi elevati più a lungo. La curva USA mostra un picco al 20-30Y (4,78%), mentre quella UK supera il 5,2%, riflettendo una politica monetaria ancora restrittiva.
L’Eurozona presenta una curva più bassa e regolare, con rendimenti che restano sotto il 3,2% anche a 30 anni, indicando un contesto economico più debole o aspettative di allentamento. L’Australia si distingue per una curva inclinata in modo più tradizionale, con un netto incremento dal breve al lungo termine (dal 3,32% al 4,80%). Il Giappone, infine, conferma la sua eccezione storica con tassi estremamente bassi lungo tutta la curva, pur mostrando un leggero rialzo nel lungo periodo (fino al 2,87%), segno di un possibile cambio graduale nella stance monetaria.
🌍 Recap Macroeconomico di Giugno 2025
Un’istantanea aggiornata per gli investitori globali
Il mese di Giugno 2025 ha offerto segnali contrastanti per gli osservatori dell’economia globale. Mentre alcune economie mostrano segnali di resilienza, altre rivelano fragilità strutturali e volatilità inattesa. Di seguito analizziamo i principali indicatori macroeconomici — disoccupazione, inflazione e produzione industriale — con focus particolare sugli ultimi sviluppi mensili.
📉 Disoccupazione: il quadro globale aggiornato
Il tasso di disoccupazione globale presenta un quadro variegato. Tra le principali economie:

Osservazioni principali:
L’India registra il tasso più alto, confermando una persistente fragilità nel mercato del lavoro nonostante la recente espansione industriale.
Francia e Canada restano sopra il 7%, seguite da Germania e Brasile.
L’Italia, pur mantenendosi su valori moderati (5.9%), mostra margini di miglioramento.
I Paesi con maggiore stabilità occupazionale risultano essere Russia, Giappone e Messico, sotto al 3%.
💸 Inflazione: trend disomogenei, ma prevale la stabilizzazione

Negli ultimi mesi di riferimento (aprile–giugno), il trend inflattivo si è stabilizzato in molte economie avanzate, ma con segnali divergenti tra le aree:
India ha registrato oscillazioni notevoli, segnale di una dinamica interna ancora turbolenta.
L’Eurozona (Francia, Germania, Italia) mostra un raffreddamento graduale dell’inflazione, coerente con l’azione della BCE.
Negli Stati Uniti si osserva una dinamica mista, con inflazione in lieve rialzo nei servizi e stabilizzazione nel settore energetico.
Cina e Giappone mantengono un'inflazione contenuta, riflesso di una domanda interna ancora debole.
🏭 Produzione industriale: forti contrasti e volatilità

I dati più recenti (Gen–Apr 2025) sulla produzione industriale mostrano andamenti profondamente differenziati:
Analisi settoriale:
Le economie industrializzate stanno cercando un equilibrio tra inflazione, domanda e normalizzazione monetaria.
Le economie emergenti, pur mostrando slanci produttivi, restano esposte a rischi di instabilità ciclica.
📌 Conclusioni per gli investitori
I dati di Giugno 2025 evidenziano un contesto macroeconomico instabile ma non critico.
I mercati sviluppati beneficiano della normalizzazione monetaria, ma la crescita rimane fragile.
L’attenzione per il secondo semestre dovrebbe concentrarsi su:
Politiche fiscali e monetarie (soprattutto Fed e BCE)
Ripresa della domanda in Asia e USA
Eventuali shock legati a energia e materie prime.



