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Framework di stock picking: dal modello di business al vantaggio competitivo

Aggiornamento: 3 ott

Parametri per valutare la bontà di un titolo azionario

La qualità del business e il vantaggio competitivo: come valutarli davvero

Quando si analizza un titolo azionario, uno degli aspetti più importanti da comprendere è la qualità del business. Non parliamo soltanto di bilanci in ordine o di crescite momentanee: il cuore della questione è la durabilità dei profitti e il posizionamento competitivo dell’azienda. In altre parole, ci chiediamo: questa società ha le spalle abbastanza larghe per difendere i propri margini oggi e, soprattutto, per continuare a crescere anche domani?


È un punto spesso sottovalutato dagli investitori meno esperti, che si concentrano sulla crescita immediata dei ricavi o sugli utili trimestrali. Ma il vero stock picker deve guardare più in profondità, alla struttura che sostiene quei numeri, e chiedersi se siano replicabili e difendibili nel tempo.


Parametri chiave da osservare

Ci sono alcune aree che ci aiutano a misurare la solidità di un modello di business. Non vanno lette in modo isolato, ma come pezzi di un puzzle che, messi insieme, raccontano la vera forza di un’azienda.

  • Stabilità dei ricavi

    Le entrate sono cicliche o hanno una base ricorrente? Aziende con contratti di lungo periodo, abbonamenti o prodotti essenziali hanno maggiore resilienza nei momenti difficili.


  • Concentrazione di clienti e fornitori

    Se una società dipende da pochi grandi clienti o da un unico fornitore, espone la sua catena di valore a rischi enormi. Diversificazione significa maggiore capacità di resistere agli shock.


  • Quota di mercato

    Una quota elevata, unita a barriere all’entrata (brevetti, tecnologia proprietaria, reti distributive), aumenta la probabilità che l’azienda mantenga la leadership.


  • Pricing power

    Quanto riesce a far pagare i propri prodotti senza perdere clienti? Guardare la storia dei prezzi e dei margini è uno dei modi più concreti per misurare il potere contrattuale dell’impresa.


  • Elasticità della domanda

    I prodotti o servizi dell’azienda sono beni “necessari” o “voluttuari”? Più la domanda è inelastica, più l’azienda potrà difendere i profitti in scenari economici avversi.


Porter’s Five Forces
Porter’s Five Forces
Come interpretare i dati

Un modello di business solido mostra coerenza: i ricavi crescono in linea con la capacità produttiva, la struttura dei costi è sostenibile e la scala dell’azienda non si trasforma in un boomerang di inefficienza. Le imprese con un chiaro vantaggio competitivo riescono non solo a generare margini superiori alla media del settore, ma soprattutto a mantenerli attraverso i cicli economici.


Barriere all’entrata, marchi riconosciuti, economie di scala e network effects sono segnali forti della capacità dell’azienda di difendere il proprio territorio. In sintesi, quando un’impresa riesce a resistere agli urti esterni e continua a macinare utili, è lì che troviamo vera qualità.


Gli errori più comuni

Uno degli errori più diffusi è confondere la crescita con la qualità. Non tutte le aziende che crescono rapidamente hanno fondamenta solide: ci sono casi in cui l’espansione si regge sul debito o su mercati estremamente competitivi, destinati a comprimere i margini nel tempo.


Un altro scivolone frequente è trascurare la concentrazione del rischio. Troppi investitori ignorano quanto la dipendenza da un singolo cliente, fornitore o mercato geografico possa compromettere l’intero business.


Spunti di approfondimento

Per andare oltre i dati di bilancio, un investitore dovrebbe:

  • confrontare la società con i concorrenti diretti, analizzando la forza relativa del posizionamento competitivo;

  • leggere con attenzione le note ai bilanci, spesso ricche di dettagli su contratti, fornitori e clienti;

  • studiare i report di settore per capire se l’azienda opera in un contesto con barriere all’entrata reali o se è esposta a una facile erosione dei margini.


Esempi concreti di qualità del business

  • Apple (Pricing Power e fedeltà del cliente)

    Apple è un caso da manuale: riesce ad aumentare i prezzi dei suoi prodotti senza perdere clienti, grazie a un ecosistema chiuso e una forza di brand eccezionale. La sua domanda è relativamente inelastica: chi ha un iPhone spesso non passa ad Android per risparmiare poche centinaia di euro.


  • Nestlé (Stabilità dei ricavi e domanda inelastica)

    Nestlé opera in settori dove i consumi sono costanti (alimentari e bevande). I suoi marchi (Nescafé, KitKat, San Pellegrino) garantiscono stabilità dei ricavi anche in fasi di recessione, perché il consumo di beni primari cambia poco nei cicli economici.


  • Ferrari (Quota di mercato e unicità del prodotto)

    Ferrari non è solo un produttore di auto di lusso: è un marchio iconico con una domanda superiore all’offerta. Questo le consente di avere un pricing power straordinario e di proteggere i margini. La sua quota di mercato, pur piccola in termini di volumi, è dominante nel segmento luxury-sport.


Esempio opposto: quando manca la qualità

  • Nokia (Erosione del vantaggio competitivo)

    Negli anni 2000 dominava il mercato dei cellulari, ma non aveva barriere sufficienti per difendere la leadership quando arrivarono Apple e Samsung con gli smartphone. Un caso perfetto di come la mancanza di innovazione e la debolezza del posizionamento competitivo abbiano distrutto un business che sembrava inattaccabile.



Grafici e dati utili

Apple

📊Andamento del Operating Margin annuale / trailing twelve months (TTM) dal 2010 ad oggi

Mostra la stabilità dei margini operativi di Apple: non solo che sono alti, ma che tendono a restare stabili o a crescere leggermente nonostante i cicli (costi componenti, inflazione, concorrenza). Serve come prova concreta del suo pricing power e capacità di difesa del margine.
Mostra la stabilità dei margini operativi di Apple: non solo che sono alti, ma che tendono a restare stabili o a crescere leggermente nonostante i cicli (costi componenti, inflazione, concorrenza). Serve come prova concreta del suo pricing power e capacità di difesa del margine.

Nestlé

📊Storia del fatturato annuale / ricavi complessivi dal 1998 al 2024

Permette di mostrare come un gigante del consumo che opera su beni relativamente stabili abbia avuto variazioni ma non crolli improvvisi: è utile per discutere la stabilità dei ricavi, i rischi geografici / di cambio, e per vedere come l’azienda abbia affrontato le flessioni.
Permette di mostrare come un gigante del consumo che opera su beni relativamente stabili abbia avuto variazioni ma non crolli improvvisi: è utile per discutere la stabilità dei ricavi, i rischi geografici / di cambio, e per vedere come l’azienda abbia affrontato le flessioni.
Nokia

📊Andamento dei ricavi annuali recenti + grafico “rise & fall” della quota di mercato nel settore telefonia / smartphone

Serve a illustrare bene come un’azienda anche molto grande possa perdere gradualmente il suo vantaggio competitivo: si possono vedere i ricavi che si riducono, la perdita di quote di mercato a fronte di innovazioni/competizione, e cosa accade quando elasticità della domanda e pricing power sono assenti o deboli.
Serve a illustrare bene come un’azienda anche molto grande possa perdere gradualmente il suo vantaggio competitivo: si possono vedere i ricavi che si riducono, la perdita di quote di mercato a fronte di innovazioni/competizione, e cosa accade quando elasticità della domanda e pricing power sono assenti o deboli.

💡Approfondimento di oggi:


Analisi delle cinque forze di Porter: capire la competizione per scegliere meglio i titoli

Quando si parla di investimenti, la parola vantaggio competitivo ritorna sempre. Ma come facciamo a misurarlo? Uno degli strumenti più efficaci è il modello delle cinque forze di Porter, un framework nato in ambito accademico ma che, a distanza di decenni, resta un riferimento per chi analizza business e settori.

In sostanza, Porter ci ricorda che la redditività di un’azienda non dipende solo da quanto è brava internamente, ma anche dall’ambiente competitivo che la circonda. Capire queste dinamiche è come leggere la mappa di un campo di battaglia: se sai da dove arrivano i rischi e le pressioni, puoi stimare meglio quanto a lungo l’azienda potrà difendere i propri margini.


Le cinque forze in dettaglio

1. Minaccia di nuovi entranti

Ogni settore è più o meno accessibile a chi vuole entrare e competere.

  • Se servono ingenti capitali, brevetti, know-how difficilmente replicabile, allora la barriera è alta e i margini più difendibili.

  • Viceversa, settori “facili” attirano nuovi player che possono erodere i profitti rapidamente.

💡 Esempio pratico: un’azienda farmaceutica con brevetti esclusivi ha molta più protezione di un piccolo e-commerce di abbigliamento.


2. Potere contrattuale dei fornitori

Un business è solido se non è ostaggio dei suoi fornitori.

  • Se pochi grandi player controllano le materie prime, l’azienda rischia di subire prezzi elevati.

  • Un’ampia gamma di fornitori riduce questa pressione.

💡 Spunto: osservare settori come i semiconduttori, dove i fornitori di chip dominanti dettano legge.


3. Potere contrattuale dei clienti

Allo stesso modo, se i clienti hanno alternative illimitate e possono cambiare fornitore senza costi, il business è fragile.

  • Il pricing power (cioè la capacità di aumentare i prezzi senza perdere clienti) è un indicatore diretto di questo equilibrio.

💡 Esempio: Apple riesce a imporre prezzi premium, segnale che il potere contrattuale dei clienti è molto limitato.


4. Minaccia di prodotti sostitutivi

Ogni innovazione tecnologica porta con sé la possibilità di sostituire soluzioni tradizionali.

  • Se il prodotto può essere facilmente rimpiazzato da qualcosa di nuovo o più economico, i margini sono sotto pressione.

💡 Case study: Netflix ha sostituito i DVD, e oggi si trova a sua volta sotto pressione con lo streaming frammentato e la concorrenza di nuove piattaforme.


5. Intensità della rivalità tra concorrenti

L’ultima forza è forse la più evidente: quanto è accesa la competizione diretta nel settore.

  • Se poche aziende dominano il mercato, la rivalità è più contenuta e i margini più alti.

  • Se invece esistono decine di player che si fanno la guerra sui prezzi, i profitti si assottigliano.

💡 Esempio classico: compagnie aeree low-cost che si contendono rotte simili, con profitti sottilissimi.


Come usare le 5 forze per lo stock picking

Per un investitore, l’analisi di Porter non è un esercizio teorico, ma un filtro pratico. Aiuta a distinguere i business che hanno una protezione strutturale dei margini da quelli che vivono in un’arena iper-competitiva.

  • Più le barriere sono solide, più l’azienda potrà garantire ritorni costanti nel tempo.

  • Nei settori “facili da attaccare”, invece, anche una trimestrale brillante può essere un fuoco di paglia.


Un consiglio utile è confrontare più aziende dello stesso settore con questo schema, così da capire quale è meglio posizionata per difendere e far crescere i profitti.


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Buoni Investimenti


Salvatore Bilotta

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