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Bitcoin verso i 200.000$: realtà o utopia? L’outlook H2 2025 di Standard Chartered

Puoi scaricare l'intero report qui:



Un contesto cripto in rapida evoluzione

Il secondo semestre del 2025 si apre con un Bitcoin in grande spolvero: la criptovaluta ha appena toccato un nuovo massimo storico a 112.000$ nel secondo trimestre e punta ora, secondo Standard Chartered, a 135.000$ entro la fine del Q3 e 200.000$ entro la fine dell’anno. Ma cosa sta davvero alimentando questo rally? E soprattutto: ha basi solide?

Il report di Standard Chartered, tra i più seguiti a livello istituzionale, offre una panoramica preziosa sui flussi, sui driver macro e sui possibili ostacoli lungo il percorso. Andiamo a vedere insieme, passo dopo passo, cosa ci attende nei prossimi mesi.


Il vero motore del rally: i flussi

Il prezzo di Bitcoin non è salito solo per effetto dell’hype. Il vero protagonista è stato il flusso massiccio di capitale in entrata attraverso ETF fisici e corporate treasuries. Solo nel Q2 2025:

  • Gli ETF statunitensi hanno acquistato 120.000 BTC (pari a circa 12,4 miliardi di dollari)

  • Le aziende che detengono BTC in bilancio hanno aggiunto altri 125.000 BTC

Un totale di 245.000 BTC comprati in tre mesi: una cifra impressionante, seconda solo al Q4 2024, il trimestre delle elezioni presidenziali USA. E secondo SC, questi livelli verranno superati sia in Q3 che in Q4.

📊 Grafico :Figure 2 – Net ETF inflows vs CFTC hedge fund shorts

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ETF vs Oro: Bitcoin vince la sfida

Un altro dato interessante è il confronto diretto con l’oro. In un trimestre dominato da tensioni geopolitiche (soprattutto in Medio Oriente), ci si sarebbe aspettati che gli investitori rifugiassero capitale nel metallo giallo. Invece, Bitcoin ha battuto l’oro: 12,4 miliardi di afflussi contro i 6,9 miliardi dei gold ETF.

Questo sottolinea un passaggio generazionale negli strumenti di copertura. Pur non essendo (ancora) universalmente considerato un bene rifugio, Bitcoin ha catalizzato maggiore fiducia. E SC si aspetta che questa tendenza prosegua nel Q3.

📊 Grafico:Figure 3 – Net ETF inflows (Gold ETFs vs BTC ETFs) 

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Corporate Treasuries: non solo MSTR

Il colosso MicroStrategy è ancora il maggiore detentore aziendale di Bitcoin, ma la crescita più interessante arriva dai nuovi player: 65 aziende (escluse miner ed exchange) hanno comprato 56.000 BTC nel Q2, raddoppiando i volumi rispetto al Q1. Questo dimostra che il modello “buy & hold in bilancio” si sta diffondendo.

SC prevede che nel Q3 il contributo di queste aziende supererà quello del trimestre precedente, dando ulteriore spinta al mercato.

📊 Grafico:Figure 4 – Non-MSTR Bitcoin treasury holdings

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Q3: nuova Fed e regolamentazione stablecoin

Due eventi politici USA potrebbero fare da catalizzatore:

  1. Sostituzione anticipata di Jerome Powell alla guida della Fed (Trump lo ha dichiarato possibile entro ottobre). Questo implicherebbe tagli ai tassi più rapidi e un rafforzamento del Bitcoin in chiave anti-Fed.

  2. Approvazione del "Genius Act": la nuova legge sulle stablecoin darebbe una struttura chiara al settore, legittimando ulteriormente le criptovalute come asset mainstream.

Entrambi gli eventi potrebbero portare nuovi flussi e aumentare il sentiment positivo.

📊 Grafico:Figure 6 – Bitcoin vs US Treasury Term Premium

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Q4: il ciclo dell’halving è (forse) superato

Ogni ciclo di “halving” di Bitcoin, cioè la riduzione della ricompensa per i miner, ha storicamente portato a una fase di euforia seguita da un crollo dei prezzi circa 18 mesi dopo. Nel caso dell’halving del 2024, la data critica sarebbe tra fine settembre e ottobre 2025.

Standard Chartered ritiene che questa volta sarà diverso: grazie alla presenza massiccia di ETF e corporate treasury, i potenziali sell-off dei long-term holders (coloro che detengono BTC da oltre 155 giorni) verranno assorbiti.

📊 Grafico:Figure 7 – Bitcoin long-term holder net position change

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Obiettivo 200.000$ entro dicembre?

L’analisi combinata di flussi, regolamentazione e sentiment fa sì che SC mantenga invariata la sua previsione: Bitcoin a 135.000$ entro fine Q3 e a 200.000$ entro fine Q4. La presenza di driver strutturali che non esistevano nei cicli precedenti (ETF, corporate buyers, nuove leggi) cambia radicalmente le regole del gioco.



Conclusione: Bitcoin al centro del sistema

La narrativa dominante che emerge è chiara: Bitcoin non è più solo un asset speculativo. Sta diventando parte integrante della strategia di portafoglio di fondi, aziende e forse in futuro anche governi. Il 2025 potrebbe essere l’anno in cui il cripto-mercato smette di essere “alternativo” e diventa “istituzionale”.



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