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Morgan Stanley FX Strategy – Agosto 2025: il dollaro neozelandese sotto pressione

Articolo a cura di Salvatore Bilotta – sintesi e commento al report Morgan Stanley Research (25 agosto 2025)


Premessa: un contesto di politica monetaria turbolento

Il mercato valutario globale sta attraversando una fase particolarmente delicata, caratterizzata da un elevato livello di instabilità. La combinazione di una crescita economica mondiale in rallentamento, un’inflazione che in alcuni paesi rimane ostinatamente alta e banche centrali che faticano a trovare una linea comune, ha creato un ambiente in cui gli investitori si muovono con estrema cautela. Da una parte, alcune autorità monetarie si preparano a tagliare i tassi per sostenere l’economia; dall’altra, altre istituzioni mantengono un approccio più restrittivo per tenere a bada le pressioni sui prezzi. Questa mancanza di coerenza genera incertezza e volatilità sui cambi.

In questo scenario, la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) è finita sotto i riflettori. Le sue decisioni recenti hanno avuto un impatto diretto e visibile sul dollaro neozelandese (NZD), una delle cosiddette valute cicliche. Con questo termine si indicano quelle divise strettamente legate all’andamento del ciclo economico globale, spesso utilizzate dagli investitori come proxy del sentiment sui mercati. L’NZD, insieme al dollaro australiano (AUD), è molto sensibile a fattori come l’andamento delle materie prime, la domanda asiatica e le politiche delle principali banche centrali.

Il fatto che la RBNZ si muova in un contesto di crescita interna fiacca e inflazione ancora elevata ha spinto gli investitori a rivalutare le proprie strategie. Molti hanno iniziato a considerare il kiwi (come viene soprannominata la valuta neozelandese) più vulnerabile rispetto ad altre valute del G10. Ne è derivata una dinamica di forti aggiustamenti di portafoglio, con il mercato che si è rapidamente riposizionato, accentuando ulteriormente la volatilità.

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