SPX e DXY in death cross: cosa dice la storia e dove guardare ora secondo BofA
- Salvatore Bilotta
- 28 apr
- Tempo di lettura: 5 min
Death Cross SPX e DXY: cosa aspettarsi dai mercati secondo BofA
Nel report tecnico “Quantifying Technicals” del 23 aprile 2025, Paul Ciana (BofA) analizza l’impatto congiunto dei “death cross” recenti sull’S&P 500 e sul dollaro USA (DXY). Quando la media mobile a 50 giorni incrocia al ribasso quella a 200 giorni, è spesso un segnale tecnico ribassista. Ma la storia ci dice che l’effetto non è sempre immediato, e può offrire spunti preziosi di analisi intermarket. Vediamo cosa emerge dal report e quali segnali chiave monitorare nei prossimi 80 giorni.
1. DXY: debolezza in arrivo dopo il death cross
Il 16 aprile il DXY ha registrato un “death cross” con la 200d SMA in calo → storicamente segnale ribassista.
Dal 1971 ad oggi, in casi simili il dollaro è sceso il 75% delle volte nei 45 giorni successivi (media -1.05%).
L’effetto è ancora più marcato se il death cross avviene anche sull’SPX.
📊 Grafico: andamento medio DXY dopo death cross isolato e combinato con SPX


📉 DXY debole dopo un death cross dell’S&P 500? Ecco cosa ci dice la storia
I grafici e i dati qui sopra mostrano un’interessante correlazione tecnica: quando l’S&P 500 genera un death cross (cioè la media mobile a 50 giorni incrocia al ribasso quella a 200 giorni), il Dollar Index (DXY) tende a indebolirsi ulteriormente.
🔍 Cosa mostra l’analisi storica (Exhibit 4-5):
Mediamente il DXY perde fino a -2,6% nei 80 giorni successivi a un death cross.
La probabilità che il DXY sia in calo dopo 30-50 giorni è tra il 75% e l’83%.
Le fasi di maggiore debolezza si concentrano tra i 25 e i 50 giorni dal segnale.
📌 Questo pattern sembra coerente con l’idea di rotazione degli investitori verso asset più difensivi, unita a riallocazioni valutarie in fasi di tensione o risk-off.
🧠 Un utile spunto tecnico per chi segue i trend su USD, asset denominati in dollari o strategie macro globali.
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2. SPX: debole prima, poi recupera
Il 14 aprile l’S&P 500 ha registrato un death cross con 200d SMA discendente.
Nei 20 giorni successivi, l’indice tende a indebolirsi (67% dei casi storici).
Ma a 60 e 80 giorni lo scenario si inverte: il mercato recupera nel 70% dei casi.
📌 Nota tecnica: il death cross SPX ha un effetto ribassista solo nel breve periodo.
📊 Grafico: SPX % down ratio nei 5-80 giorni dopo death cross


🔍 Exhibit 8 | SPX e Death Cross: come si è comportato lo S&P 500 dopo il segnale tecnico
Il grafico qui sopra riepiloga 24 episodi di "death cross" dello S&P 500 con media mobile a 200 giorni in discesa, dal 1929 al 2020. L’evento più recente è del 16 aprile 2025, quindi il confronto storico è cruciale per stimare possibili scenari.
📉 Cosa si osserva dai dati?
In media, lo S&P 500 perde valore nei 10-30 giorni successivi al death cross, ma in molti casi recupera nei 60-80 giorni.
In 14 casi su 24, l’indice è in rialzo dopo 80 giorni, con una media intorno al +4,5%.
Alcune annate particolarmente negativamente associate al death cross includono il 2000 (burst dot-com) e il 1987 (crash).
📊 Un paio di esempi estremi:
Marzo 2020 (COVID): +20.85% dopo 80 giorni.
Novembre 2000 (scoppio bolla TMT): -13.65% dopo 80 giorni.
Giugno 2013 (benign signal): -2.48% dopo 80 giorni.
✅ Conclusione operativa? Il death cross non è necessariamente un segnale di vendita assoluto. Spesso è seguito da periodi di volatilità, ma può anche rappresentare una fase di capitolazione tecnica prima di un rimbalzo.
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3. Intermarket: impatto su bond, oro e petrolio
Bond: storicamente positivi dopo un death cross sull’SPX → rally tra i 20 e 80 giorni successivi (78% dei casi).
Oro: fortemente rialzista dopo death cross su SPX e DXY → +6% medio in 45–70 giorni.
Petrolio: divergenza tra SPX (bullish per oil) e DXY (bearish). L’effetto netto è misto, ma tende a favorire la forza in caso di SPX in ripresa.
📊 Grafico: andamento gold nei 30–80 giorni post death cross SPX


📈 Gold Trend Post-SPX o DXY Death Cross: una storica tendenza rialzista
Una delle sorprese statistiche più interessanti riguarda l’oro. Come mostrano i grafici e i dati storici qui sopra, quando l’indice S&P 500 (SPX) o il dollaro (DXY) segnano un "death cross" tecnico (ovvero quando la media mobile a 50 giorni incrocia al ribasso la 200 giorni), l’oro tende quasi sempre a salire nei 2-3 mesi successivi.
🔍 Exhibit 13 – Performance dell’oro dopo un death cross
📅 Dopo il segnale sul DXY, l’oro (XAU) è salito fino a +6.6% nei 72 giorni successivi.
📅 Dopo il segnale sull’SPX, l’aumento è stato più contenuto ma comunque positivo, fino a +5% in 45 giorni.
📊 In entrambi i casi, la performance supera ampiamente la media storica stagionale di questo periodo dell’anno (linea blu scuro).
📊 Exhibit 14 & 15 – Statistiche dopo DXY/SPX death cross
💡 Interpretazione: In un contesto di turbolenza equity o svalutazione del dollaro, il metallo giallo tende a performare molto bene, confermandosi bene rifugio per eccellenza.
🧭 Conclusione operativa
L’oro si dimostra statisticamente robusto dopo segnali tecnici negativi su equity o FX. Se ci troviamo davvero in una fase di “death cross” per i mercati USA o per il biglietto verde, la storia è dalla parte dei bullish su XAU.
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4. Pattern combinati: il segnale più forte
Quando i death cross avvengono su SPX e DXY congiuntamente e con 200d SMA in calo, l’impatto è più affidabile:
DXY giù nel 78% dei casi
SPX debole 20 giorni, poi +3% a 80 giorni
Bond e oro migliori performer nel periodo
📌 Nota operativa: scenario favorevole a un bottom tecnico su SPX tra metà maggio e metà giugno, seguito da rotazione su bond e oro.
Conclusione
Il segnale death cross è spesso temuto dai trader, ma secondo Paul Ciana va letto nel contesto macro e intermarket. La storia suggerisce che dopo una prima fase di debolezza (fino a metà maggio), i mercati tendono a stabilizzarsi e offrire opportunità selettive. Bond e oro in particolare mostrano uno storico favorevole nei 2–3 mesi successivi, mentre l’SPX potrebbe formare una base per ripartire nel Q3.
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