Volumi e Market Profile: come leggere il flusso degli operatori
- Salvatore Bilotta
- 2 dic
- Tempo di lettura: 12 min
La guida pratica per capire cosa si muove davvero dietro il prezzo.
1. Introduzione – Il prezzo racconta… ma i volumi spiegano
La maggior parte dei trader, soprattutto nelle prime fasi del proprio percorso, concentra tutta l’attenzione solo sul prezzo.
Lo osservano muoversi da un livello all’altro, tracciano supporti e resistenze, cercano pattern familiari e provano a interpretare trend e ritracciamenti.
È normale: il prezzo è la parte più visibile, immediata e intuitiva del mercato.
Ma se ci pensi bene, il prezzo non è altro che la punta dell’iceberg.
È il risultato finale di una serie di scelte prese da migliaia di operatori: retail, istituzionali, fondi, market maker, algoritmi.
Ogni tick che vedi sul grafico è la fotografia di un equilibrio momentaneo tra domanda e offerta.
E allora la domanda diventa:
cosa c’è dietro quel movimento? Chi lo sta spingendo? Con quale forza?
Perché un conto è vedere il prezzo salire per inerzia, altro conto è capire se dietro quel movimento c'è un reale interesse istituzionale.
Ecco perché, se vuoi davvero interpretare il mercato e non semplicemente seguirlo, devi imparare a osservare la partecipazione e non soltanto la traiettoria del prezzo.
Ed è qui che entrano in gioco i volumi: la lente che rende visibile ciò che altrimenti resterebbe nascosto.
I volumi ti mostrano chi sta partecipando, quanto pesano le mani forti, quando il mercato sta accumulando e quando sta distribuendo.
Sono un indicatore della forza reale del movimento: non ti dicono solo che cosa sta facendo il prezzo, ma soprattutto perché lo sta facendo.
È come riuscire a guardare “dietro la candela”: non più solo l’effetto finale, ma la causa profonda.Invece di limitarti al disegno che il prezzo crea, impari a leggere le intenzioni degli operatori che lo compongono.
Quando cominci a osservare il mercato in questo modo, tutto cambia:
i breakout che prima sembravano convincenti diventano improvvisamente fragili, i pullback che sembravano rischiosi appaiono invece come semplici pause fisiologiche, e ciò che prima era confusione inizia ad assumere una logica precisa.
In breve: il prezzo racconta la storia, ma i volumi ti spiegano come è stata scritta.

2. Perché i volumi contano (e cosa rivelano davvero)
Quando osservi un grafico, il prezzo è la prima cosa che cattura l’occhio. Sale, scende, accelera, rallenta.
Ma il prezzo, da solo, può ingannare.
Ti mostra che cosa sta succedendo… ma non ti dice quanto è credibile, chi lo sostiene o quanta energia c’è dietro quel movimento.
I volumi, invece, raccontano la qualità di ciò che stai guardando.
Un breakout che avviene senza volumi è poco più di una fiammata: può illudere, attirare chi entra impulsivamente, per poi rientrare subito nella zona precedente.
È come costruire una casa sulla sabbia: sembra stabile ma basta un soffio per farla crollare.
Un breakout accompagnato da volumi in aumento, al contrario, è un segnale di partecipazione reale.
Significa che non solo il prezzo ha rotto un livello, ma che dietro quella rottura c’è un flusso consistente di compratori o venditori disposti a sostenerla.
Non è più un’impressione: è una dichiarazione del mercato.
Attraverso l’analisi dei volumi puoi riconoscere dinamiche fondamentali, che spesso non emergono dalla sola price action:
• Accumulo
Quando i grandi operatori vogliono costruire una posizione, non lo fanno mai in modo evidente.Entrano “a piccoli passi”, accumulando nella discrezione di una fase laterale o in zone dove il mercato sembra addormentato.
Ma i volumi aumentano, e se sai leggere questo segnale, ti accorgi che sotto la superficie sta avvenendo qualcosa.
• Distribuzione
Al contrario, quando chi è entrato da tempo vuole uscire, non può farlo in una volta sola.Distribuisce lentamente, approfittando dei rialzi per vendere senza farsi notare.
Il prezzo può anche continuare a salire, ma i volumi iniziano a mostrare stanchezza, indizio che la spinta sta diminuendo.
• Falsi breakout
Il prezzo supera un livello, tutti si entusiasmano… ma i volumi non confermano.È una rottura debole, che nasce più da stop presi o da spinte momentanee che da reale volontà di andare oltre.
Spesso questi breakout vengono rapidamente riassorbiti, e chi li ha seguiti senza controllo si trova “dalla parte sbagliata”.
• Divergenze prezzo-volume
Il prezzo continua a salire ma i volumi scendono.
È un segnale classico: il trend è ancora vivo, ma la partecipazione sta diminuendo.
È come vedere un’auto che procede veloce… con la spia del carburante accesa.
La fine non è immediata, ma il rischio aumenta.
Guardare solo il prezzo è come ascoltare solo metà di una conversazione.
Osservare i volumi significa ascoltare anche la voce dell’interlocutore.
Il prezzo dice “sto salendo”.
I volumi ti dicono “sì, ma chi ti sta spingendo?”.
Quando unisci queste due informazioni, smetti di interpretare il grafico come un disegno e inizi a leggerlo come un linguaggio.

3. Cos’è il Market Profile e come leggerlo
Il concetto di Market Profile nasce negli anni ’80 grazie a Peter Steidlmayer, trader della Chicago Board of Trade (CBOT).
Steidlmayer osservava che i grafici tradizionali — le classiche candele — raccontavano bene il cosa faceva il prezzo, ma molto meno il come e il perché.
Così iniziò a studiare il mercato non come una semplice sequenza di prezzi, ma come un’asta continua, dove domanda e offerta si incontrano e si equilibrano proprio come avviene in un mercato reale.
Il suo obiettivo era rivoluzionario per l’epoca:
👉 rappresentare graficamente il comportamento collettivo del mercato, non solo la sua traiettoria.
Cosa rende unico il Market Profile
Mentre un grafico a candele mostra solo prezzo e tempo, il Market Profile aggiunge una terza dimensione:
➡️ la distribuzione degli scambi nel corso della sessione.
In pratica, ti dice:
dove il mercato ha scambiato di più → zone di interesse, equilibrio
dove ha scambiato meno → zone di rifiuto, prezzi non desiderati
quali prezzi sono stati accettati dalla maggioranza degli operatori
quali livelli sono stati attraversati velocemente perché non considerati “giusti”
Il risultato non è un semplice grafico, ma una mappa comportamentale del mercato, una sorta di impronta digitale della sessione.
I concetti chiave del Market Profile
Per leggerlo correttamente, devi familiarizzare con alcuni punti fondamentali:
• POC (Point of Control)
È il prezzo in cui si è concentrato il maggior numero di scambi.
È il cuore della sessione, la zona più accettata dagli operatori, dove domanda e offerta hanno trovato il loro “prezzo giusto”.
• Value Area High / Low (VAH / VAL)
Indicano l’area in cui avviene circa il 70% degli scambi totali di una sessione.
Sono importantissime perché mostrano l’intervallo di equilibrio, la zona in cui il mercato ha trovato consenso.
Al di sopra e al di sotto della value area, invece, iniziano le tensioni e i potenziali movimenti direzionali.
• TPO (Time Price Opportunity)
Nel Market Profile ogni unità di tempo trascorsa a un determinato prezzo è rappresentata con una lettera.
Più lettere accumulate a un prezzo → più tempo il mercato ha considerato quella zona “giusta”.
È un modo sofisticato per misurare non solo gli scambi, ma il tempo in cui il mercato ha mostrato interesse per quel livello.
• High Volume Nodes / Low Volume Nodes
HVN (nodi ad alto volume): zone di forte partecipazione, spesso legate ad accumulo o distribuzione istituzionale.
LVN (nodi a basso volume): zone di rifiuto, dove il prezzo passa veloce perché non trova controparte.
Sono i binari lungo cui si muove il mercato: HVN = rallentamento; LVN = accelerazione.
🗺️ Il Market Profile è una mappa, non un indicatore
La sua forza sta nel mostrarti, con estrema chiarezza:
ciò che il mercato ha voluto
ciò che il mercato non ha voluto
dove il prezzo è stato accettato
dove è stato respinto
dove si nascondono le zone di equilibrio
dove iniziano le zone di possibile trend
Vederlo in grafico ti cambia la prospettiva: non guardi più solo dove si trova il prezzo, ma come si è comportato intorno a quella zona e quali aree potrebbero trattenere o respingere un movimento.

4. Come interpretare le zone di volume e valore
Una delle prime cose che si imparano lavorando con il Market Profile è che il volume non si distribuisce in modo uniforme.
Il mercato non scambia allo stesso modo su tutti i livelli di prezzo: ci sono zone dove gli operatori si affollano e zone che vengono attraversate come se fossero invisibili.
Capire questa dinamica significa iniziare a leggere il mercato non più come una serie di candele, ma come una struttura viva, con aree di equilibrio e aree di “vuoto”.
In particolare, possiamo distinguere due categorie fondamentali:
Zone ad alto volume – Aree di equilibrio
Sono le zone in cui il mercato ha scambiato molto, spesso per lungo tempo.
Qui domanda e offerta si incontrano, si confrontano e trovano un certo consenso sul prezzo.
Queste zone rappresentano:
fasi di accumulazione o distribuzione,
momenti di equilibrio stabile,
aree in cui gli operatori “legittimano” il prezzo come corretto.
Quando il prezzo si trova dentro un’area ad alto volume, tende a muoversi lentamente, rimbalzando avanti e indietro, perché in quelle zone il mercato trova facilmente controparti disposte a comprare e vendere.
Zone a basso volume – Aree di rifiuto
Sono l’esatto contrario: qui il mercato non vuole stare.
Il prezzo passa veloce, non trova interesse, non trova controparti.
Le low-volume areas sono come corridoi stretti che il mercato attraversa in fretta.
Queste zone indicano:
prezzi considerati non equi,
mancanza di partecipazione,
punti in cui, una volta entrato, il prezzo tende a “scappare” velocemente.
Le aree a basso volume sono spesso responsabili dei movimenti più direzionali e violenti.
Come il prezzo si muove tra le zone di volume
La dinamica è piuttosto intuitiva:
Quando il prezzo lascia una zona ad alto volume e punta verso una zona a basso volume, tende ad accelerare.
Non perché sia “magico”, ma perché mancano gli ordini in grado di frenarlo.
È un po’ come passare dall’acqua alla discesa libera: il movimento si libera.
Quando il prezzo rientra nella value area, tende a rallentare e lateralizzare.
In quell’area, infatti, c’è competizione tra compratori e venditori: gli scambi aumentano e il mercato cerca un nuovo equilibrio.
Questo comportamento è estremamente utile per anticipare quando un movimento può continuare o quando potrebbe consolidarsi.
Interpretare le forme del profilo
Il Market Profile può assumere diverse forme, che raccontano storie differenti.
📘 Profilo a campana (normal distribution)
È il più classico: simmetrico, stabile, con un POC centrale.Indica un mercato in pieno equilibrio, dove gli operatori hanno trovato un prezzo “giusto”.In queste condizioni è più probabile vedere range e consolidamenti che trend forti.
📗 Profilo a doppia distribuzione
Qui il mercato mostra due zone di equilibrio distinte, separate da un’area a basso volume.È una struttura molto interessante: spesso segnala una transizione, uno shift del mercato.
Può anticipare:
una continuazione direzionale,
o, al contrario, l’inizio di un’inversione.
Dipende da dove si posiziona il prezzo dopo la “rottura” della zona di separazione.
Il Market Profile, in sostanza, è una sorta di radar: ti dice dove il mercato è comodo e dove invece è incerto o instabile.
Capire queste zone significa iniziare a leggere la logica delle mani forti e delle dinamiche intraday, con una precisione che il normale grafico a candele non può offrire.
5. Il flusso degli operatori: leggere chi entra e chi esce
Se i volumi raccontano la partecipazione e il Market Profile disegna la struttura, la lettura del flusso degli ordini è ciò che ti permette di capire chi sta controllando il mercato in questo preciso momento.
È il livello di analisi più vicino alla “vita reale” degli scambi: non più la storia del prezzo, ma l’azione immediata degli operatori, ordine dopo ordine.
Capire il flusso significa osservare come compratori e venditori interagiscono, chi è aggressivo, chi sta assorbendo, chi sta mollando il colpo.
È come passare da un’immagine statica a un video in tempo reale.
Per farlo, esistono strumenti creati appositamente per leggere l’attività istituzionale minuto per minuto.
Strumenti per leggere il flusso
Ecco i più importanti:
• Volume Cluster
Sono zone dove il volume si concentra in modo anomalo, spesso in pochi secondi o minuti.
Questi cluster indicano interesse istituzionale: punti in cui i big player entrano pesanti, difendono livelli o costruiscono posizione.
Vederli in tempo reale ti permette di intuire dove il mercato sta “respirando” e dove sta cambiando mano.
• Imbalance
L’imbalance è lo sbilanciamento tra ordini aggressivi in acquisto e in vendita.
Quando gli acquisti aggressivi superano nettamente le vendite (o viceversa), vuol dire che una delle due parti sta forzando il mercato.
Gli imbalance sono i mattoni che costruiscono candele direzionali: mostrano chi sta spingendo davvero.
• Delta Volume
Il delta è la differenza tra ordini aggressivi buy e sell.
Se il delta è positivo, significa che i compratori hanno colpito il mercato con forza; se è negativo, sono stati i venditori a prendere il controllo.
È un indicatore prezioso per confermare la direzione di un breakout o smascherare un falso movimento.
• Footprint Chart
È lo strumento più completo per leggere il flusso: mostra il numero di contratti scambiati a ogni singolo prezzo, distinguendo tra acquisti e vendite aggressive.
Con un footprint puoi vedere:
dove gli operatori stanno entrando pesanti,
dove stanno assorbendo gli ordini,
dove si sta creando squilibrio tra le due parti.
È come guardare dietro il sipario: non vedi più solo la candela, ma come è stata costruita.
🎯 Cosa puoi scoprire leggendo il flusso degli ordini
Attraverso questi strumenti puoi riconoscere dinamiche che il grafico tradizionale non mostra:
• Dove i buyer stanno difendendo il mercato
Magari il prezzo scende, ma ogni volta che arriva su un livello specifico si crea un forte cluster di acquisti: qualcuno sta accumulando.
Sono i classici punti in cui nasce un pivot.
• Dove i seller entrano con decisione
Volumi aggressivi in sell che spingono via il prezzo, presenza di forti imbalance negativi, assenza di risposta da parte dei compratori: segnale che i venditori hanno il controllo.
• Quando una struttura sta cedendo sotto la pressione istituzionale
A volte il prezzo rimane fermo su un livello apparentemente solido… fino a quando il flusso non mostra improvvisi sbilanciamenti.
È il momento in cui la struttura tecnica “scricchiola”: gli ordini aggressivi iniziano a rompere ciò che il grafico sembrava voler mantenere.
Questo è il punto in cui molti trader retail vengono sorpresi.
🔊 Il flusso è la voce del mercato
Quando inizi a leggere il flusso ordine per ordine, il mercato smette di sembrare casuale.
Ogni candela diventa la conseguenza logica di una battaglia tra compratori e venditori.
Ogni breakout, ogni inversione, ogni rimbalzo acquista un significato più profondo.
È come se il mercato iniziasse finalmente a parlarti.
E tu, con gli strumenti giusti, impari ad ascoltarlo.

6. Unire volumi e price action: il metodo operativo
Guardare i volumi è utile.
Osservare la price action è fondamentale.
Ma il vero salto di qualità arriva quando li unisci e li fai dialogare: è in quel momento che inizi davvero a leggere il mercato con gli occhi di chi lo muove.
La maggior parte dei trader si concentra solo sui pattern — triangoli, engulfing, test di supporto — ma i pattern senza contesto valgono poco.
Sono figure che “funzionano” solo quando sono accompagnate da ciò che conta davvero: partecipazione, continuità e intenzione.
E tutto questo lo scopri unendo quattro elementi chiave:
• Livelli chiave
Supporti, resistenze, zone psicologiche, POC e value area.
Sono i punti dove il mercato prende decisioni.
Senza individuare i livelli, non puoi capire dove cercare un segnale.
• Struttura del prezzo
Trend, range, congestioni, massimi/minimi significativi.
La struttura ti dice come si sta muovendo il mercato: impulsivamente, in modo distribuito, in modo caotico?
Un breakout in un contesto impulsivo non ha lo stesso significato di un breakout in piena congestione.
• Volume Profile
Ti mostra dove si concentra l’interesse reale.
Se un breakout avviene contro un’area di alto volume, è più probabile che venga riassorbito.
Se invece rompe un’area a basso volume, trova “aria aperta” e può accelerare con forza.
• Delta e Order Flow
Sono la conferma finale: ti dicono chi sta spingendo il mercato.
Il prezzo può anche rompere un livello, ma senza delta positivo non c’è aggressività dei buyer.
Il movimento resta vuoto, fragile, manipolabile.
Esempio: come validare un breakout in modo professionale
Per confermare un breakout non basta vedere la candela che rompe il livello: devi cercare una serie di condizioni che rendano quel movimento credibile.
Serve volume → conferma
Senza partecipazione, la rottura non ha fondamenta.
Serve continuità → direzione
Il breakout deve trovare follow-through nelle candele successive.
Se viene riassorbito subito, era solo rumore.
Serve struttura → contesto
Un breakout contro un trend forte è debole; un breakout nella direzione della struttura è naturale.
Serve delta positivo (o negativo) → aggressività reale
Il delta è la prova finale che gli ordini aggressivi stanno dominando la scena.
Senza delta, il breakout è come un’auto senza motore: si muove, ma non lontano.
🧊 Volume statico vs volume dinamico
Un altro concetto chiave è distinguere tra:
Volume statico → la storia degli scambi, ciò che è avvenuto ieri
Volume dinamico → la forza in tempo reale, ciò che sta accadendo adesso
Il primo ti dà il quadro generale, il secondo ti dice quando intervenire.
Un trader che unisce questi due aspetti opera con un vantaggio enorme: non entra perché vede un pattern, ma perché riconosce un flusso che si incastra nel contesto generale.
🎯 Quando inizi a unire volumi e price action, non cerchi più “il pattern perfetto”
Il pattern perfetto non esiste: esiste il contesto perfetto.
E quel contesto nasce quando:
vedi il livello,
capisci la struttura,
interpreti i volumi,
confermi il flusso.
È in quel momento che la price action smette di essere casuale e inizia a parlare un linguaggio coerente.
Un linguaggio che, una volta imparato, cambia completamente il modo in cui leggi il mercato.
7. Conclusione – Pensare come un volume trader
Diventare un trader che legge i volumi significa cambiare completamente prospettiva.
Non chiederti più “dove andrà il prezzo?”, ma “chi sta muovendo il mercato, e perché?”.
Il Market Profile non predice il futuro:ti mostra il terreno su cui il prezzo si muove.
Più osservi i volumi e il comportamento degli operatori, più capisci quando un movimento è strutturale e quando è solo un soffio di vento.
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